L’arnia la casa delle api
L’arnia è un ricovero artificiale costruito dall’uomo per poter allevare le api. Gli apicoltori, in passato, per poter raccogliere il miele erano costretti a distruggere l’intero alveare. Negli anni però, per ovviare a questo problema, vennero inventate nuove tipologie di arnia.
Oggi una delle arnie più utilizzate al mondo è la Langstroth che deve il nome al suo inventore, il quale nel 1851 riuscì a scoprire lo spazio sufficiente tra due piani affinché le api potessero costruire i loro favi senza riempire tutto lo spazio (evitando, dunque, di far incollare due favi). Questa scoperta permette, oggi, agli apicoltori di estrarre soltanto il favo, che verrà successivamente lavorato, senza stravolgere il rifugio delle proprie api. In Italia si è diffuso per lo più il modello Dadant-Blatt: un’arnia che sostanzialmente può essere divisa in due parti, il nido e i melari. Il nido è la porzione dell’arnia occupata dalla colonia, in cui sono presenti i favi utilizzati per l’ovideposizione dalla regina, nonché per la stiva delle scorte da utilizzare nei periodi di carenza. Si definisco, invece, melari gli appositi scomparti posti dall’apicoltore sul nido nel periodo della fioritura, al fine di permettere alle api di depositare il miele che varrà successivamente prelevato.